I Kiss annunciano il ritiro dalle scene, continueranno a fare concerti i loro avatar virtuali

Tante sono le storie di cantanti o band che annunciano il proprio ritiro dalle scene, salvo poi ripensarci e continuare (ved. Elton John). Chissà se è questo anche il caso dei Kiss, il leggendario gruppo musicale rock statunitense, formatosi a New York nel 1973 per iniziativa del bassista Gene Simmons e del chitarrista Paul Stanley.

«Da un sogno nei club di New York agli stadi di tutto il mondo, il viaggio è stato incredibile!» ha scritto su Instagram proprio Paul Stanley, mentre commentava orgoglioso l’addio alle scene della band di Detroit dopo i due concerti finali dello scorso dicembre al Madison Square Garden.

Stavolta non tornano. Forse. In qualche modo sono destinati a restare. Perché lo scioglimento dei Kiss è più di un addio, è la chiusura di un capitolo epico nella storia del rock. Come ogni grande storia, il loro lascito continuerà tuttavia a ispirare e a influenzare le generazioni future. Dai palchi agli stadi, dai vinili alle piattaforme digitali, i Kiss rimarranno un simbolo immortale del potere del rock’n’roll.

Gene Simmons dichiara: «L’amore dei fan è ciò che ha alimentato i Kiss per tutti questi anni. Abbiamo condiviso più di quanto avremmo mai immaginato, e siamo loro eternamente grati». Sipario chiuso quindi? In realtà è qualche anno che la band annuncia l’abbandono delle scene, sempre posticipato grazie a nuovi eventi. Anche in questo caso c’è chi rumoreggia circa un ulteriore appuntamento (o una serie di appuntamenti) allo Sphere di Las Vegas.

Al momento però nulla è trapelato. Sembra che i Kiss abbiano intenzione di portare sui palchi di tutto il mondo il proprio show con quattro avatar computerizzati,al posto dei musicisti in carne e ossa. Avatar o meno, è comunque la fine di un’epoca. Lasciamo quindi che il trucco si sciolga, alla musica e ai ricordi indelebili dei Kiss il compito di vivere per sempre nei cuori di coloro che li hanno amati.

I Kiss, foto di Raph_PH, Flickr, CC-by-2.0

I Kiss, foto di Raph_PH, Flickr, CC-by-2.0